Report del Laboratorio sul Gioco dell’Intercambio fatto l’1 dic a Xm

E’ stata un’esperienza davvero bella. Eravamo una ventina di persone, alcune frequentanti XM altre venute in occasione della tre giorni da altre città come Napoli e Padova.

Al di là delle fasi di gioco, che dopo qualche minuto di ambientamento da parte di chi gioca, diventano estremamente dinamiche e frizzanti, I momenti di discussione sono stati molto arricchenti.

Ad esempio sono emerse varie volte riflessioni riguardo alla possibilità di associarsi per arrivare al soddisfacimento dei bisogni minimi di tutte/i e che questo veniva maggiormente facile nella situazione del baratto e che al contrario non era compatibile con il sistema della moneta di debito.

Si è notato come la consapevolezza di dover tenere in conto nella propria economia di condizioni particolari (nel baratto si hanno scambi illimitati e risorse illimitate, nella moneta di debito si deve tenere in conto che per avere denaro si ha un vincolo di debito con la banca e che questo diviene un altro obbiettivo da tenere in conto; mentre nella moneta comunitaria sia ha la consapevolezza che si usa un qualcosa che come nel baratto, permetterà il raggiungimento dei bisogni) porti i/le partecipanti a cambiare il comportamento con cui scambia nelle varie fasi del gioco.

A questo si collega un’altra considerazione interessante e che è emersa alla fine del gioco ovvero che: nel baratto il soddisfacimento dei bisogni basilari dipendeva molto dall’indole mercantile delle singole persone; nello scenario della moneta a debito, questa indole doveva variare necessariamente perchè si aveva anche da risanare il debito con la banca e ciò ha creato una situazione finale molto dispari nel raggiungimento dei bisogni, rispetto alle aspettative date dalla quantità di denaro iniziale che la banca forniva a seconda della credibilità di ognuna e dunque rispetto al debito con cui ogni giocatore/trice partiva.

Infine nello scenario della moneta sociale, si è creata la situazione in cui gli scambi erano complessi perchè veicolati da uno strumento ma allo stesso tempo più facili, perchè non caricati di debito. Questo ha permesso a tutti/e di raggiungere almeno le necessità di base, come nel baratto, senza creare molte asimmetrie tra chi aveva molto e chi poco e far prevalere un’approccio solidale e di negoziazione tra le parti, il cui scopo era far sì che tutte/i raggiungessero il minimo di benessere.

A fine laboratorio sono stati distribuiti 18 grani da 1 come dono per aver partecipato e come buono entrata nella fase di sperimentazione della moneta, in modo da permettergli di poter sperimentare anche al di fuori del gioco.